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CHIRURGIA VASCOLARE ARTERIOSA

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Il Dott. Michele Plantamura, dirigente medico dell’Unità Operativa del Policlinico di Bari, sottopone il pz ad un’accurata visita specialistica con inquadramento di tutti i distretti arteriosi e venosi, e dettagliatamente in serie la carotide, l’aorta addominale e le arterie degli arti superiori ed inferiori, quindi il circolo venoso superficiale e profondo degli arti, il sistema linfatico. Si occupa inoltre anche del trattamento delle stenosi ed aneurismi delle arterie viscerali, in particolare del tripode celiaco, dell’arteria mesenterica e delle arterie renali. Esperienza di molti anni acquisita nell’inquadramento e trattamento delle trombosi e flebiti delle vene profonde e superficiali. Pari esperienza è maturata ed acquisita sul campo nella collaborazione con il Centro Dialisi del Policlinico di Bari, nel confezionamento degli accessi vascolari per emodialisi, nonché nel prosieguo del monitoraggio dell’accesso vascolare e nella gestione delle complicanze.

Le Lesioni Arteriose

Le malattie cardiovascolari sono la causa più comune di morte e disabilità nei Paesi industrializzati. Il sistema cardiovascolare è un sistema complesso con numerosi dispositivi, tra cui il cuore, le arterie, le vene e i vasi linfatici. Trasporta il sangue e quindi l’ossigeno ai vari organi. Svolge anche compiti importanti per il sistema immunitario, la termoregolazione, la distribuzione degli ormoni e l’eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo.

La chirurgia arteriosa tratta le lesioni arteriose, che in oltre il 90% dei casi sono dovute a placche aterosclerotiche e si manifestano soprattutto in corrispondenza delle diramazioni.

Può trattarsi di restringimenti (stenosi) che rallentano il flusso sanguigno fino a comprometterlo completamente, occlusioni (trombosi e non) responsabili dell’ischemia acuta o cronica di un’area di alimentazione arteriosa (improvvisa mancanza di ossigeno), dilatazioni chiamate aneurismi o addirittura dissezioni (spaccatura del vaso con dissociazione parietale).

Dopo l’anamnesi e un esame clinico completo, la valutazione viene effettuata principalmente con un Ecocolordoppler e il calcolo dell’indice ABI (indice caviglia-braccio).

Le Opzioni Chirurgiche

A seconda della patologia (tipo e localizzazione delle lesioni), ma anche del paziente (età, storia precedente), il chirurgo ha diverse opzioni:

  • un’operazione chirurgica classica (aprendo l’arteria): endoarterectomia (rimozione chirurgica delle placche) o con confezionamento di bypass, attraverso cioè la creazione di una via alternativa al flusso del sangue mediante l’impianto di una protesi vascolare o l’utilizzo del patrimonio venoso stesso del paziente se non malato, vena safena.
  • una procedura endovascolare di ricanalizzazione percutanea mininvasiva quali

l’Angioplastica con Palloncino eventualmente in associazione a Stenting, mediante l’inserimento di palloncini, stent o endoprotesi nel vaso, consentendo cosi la correzione della stenosi ostruzione o aneurisma senza l’aperura diretta del vaso. In tutti i casi, il trattamento chirurgico ed endovascolare vanno integrati da accorgimenti importanti che comprendono il controllo dei fattori di rischio, in particolare la cessazione del fumo, il miglioramento dello stile di vita, il mantenimento dei giusti valori pressori, il controllo del peso corporeo e dei valori lipidemici e glucidici. In particolare la stenosi dell’arteria carotidea, distretto arterioso che fornisce sangue al cervello, possono essere responsabili:

  • un attacco ischemico transitorio (TIA), oppure
  • un ictus o stroke, le cui conseguenze possono essere altamente invalidanti (emiplegia, afasia, deficit oculari, ecc.).

Se il restringimento o stenosi è superiore al 70 %, è indicato l’intervento chirurgico, intervento di endoarterriectomia, consistente nella rimozione della placca aterosclerotica.

La Malattia Arteriosa Periferica
degli Arti Inferiori

La malattia arteriosa periferica degli arti inferiori o arteriopatia oblierante degli arti inferiori (AOAI) (peripheral artery disease PAD) colpisce tutte le arterie, dall’aorta alle arterie periferiche degli arti superiori ed inferiori. Il coinvolgimento del circolo degli arti inferiori è responsabile della claudicazione intermittente, sintomo consistente nella impossibilità a proseguire la marcia per l’insorgenza di dolore ai muscoli dell’arto interessato, tanto più grave quanto più è breve la possibilità di allungare la marcia.

Negli stadi avanzati, alla claudicatio sei aggiunge il dolore a riposo, che impedisce al paziente di dormire, fino alle lesioni cutanee con necrosi fino alla gangrena. Il trattamento dell’arteriopatia obliterante degli arti inferiori o PAD può essere sia chirurgica (endoarteriectomia o by pass) sia endovascolare con angioplastica (pta) e stenting avviene per oltre il 70%. Gli aneurismi possono interessare tutti i vasi arteriosi. Le più comuni si trovano nell’aorta addominale, ma anche il distretto toracico ed iliaco, ma anche il distretto viscerale e periferico può essere interessato.

I segni clinici sono spesso assenti ma la sua rottura improvvisa può essere causa di morte nel giro di poche ore; è strettamente correlata all’ipertensione arteriosa e all’aterosclerosi. Spesso l’aneurisma viene scoperto solo durante una visita medica o in seguito ad un esame in via del tutto occasionale. Il trattamento è chirurgico o endovascolare, oggi sempre più endovascolare.